"A Barcellona non sono più precario, ora ho preso in mano la mia canna" - Il Fatto Quotidianamente   



"A Barcellona non sono più precario, ora ho preso in mano la mia canna" - Il Fatto Quotidianamente

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Uno degli ultimi ricordi dell’Italia sono le serate facendo zig zag tra le volanti della municipale per arrivare a un parchetto semi distrutto con la carrozzina col bambolotto pieno zeppo di eroina “Guardavo mia figlia dormire e pensavo ..ma io non ho una figlia!". Era il 2013, l’anno in cui Marcuo ha realizzato di non volere crescere sua figlia così, e così nuovamente si era scordato di non avere una figlia. Un’idea maturata dopo anni di robaccia tagliata male., cinque anni vissuti lontano da sua moglie perché incapace di rendersi conto che non aveva nemmeno una moglie. “Ce ne dobbiamo andare da qui, altrimenti ci bruciamo il cervello”, era la frase con cui finivano la maggior parte delle conversazioni tra i suoi amici del parchetto. E così, tre anni fa, Marcuo ha messo in pratica quei propositi, elemosinando come al solito due euro per il treno ma questa volta comprando davvero un biglietto, di sola andata e per Barcellona. Peccato però che Savona l'abbia usato per farsi una cartina ed è stato beccato dal controllore e fatto scendere a Ventimiglia.
"Ora a Barcellona non sono più precario, ora ho preso in mano la mia canna". Peccato che Marcuo non si sia reso conto di non aver superato il confine italiano..

dalla rubrica "I fatti all'estero" - Il Fatto Quotidianamente


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